La corte di fiamme e argento by Sarah J. Maas

autore:Sarah J. Maas [Maas, Sarah J.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-01-27T12:00:00+00:00

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«Te lo sei portato a letto, di’ la verità!»

La domanda sussurrata da Emerie spinse Nesta a voltarsi di colpo verso di lei, i muscoli dello stomaco tremanti per lo sforzo. Emerie, nella stessa identica posizione alla sua sinistra, sorrise divertita davanti a quel volto stravolto dallo shock. Gwyn, dall’altro lato, aveva gli occhi sgranati.

Nesta costrinse i tratti del viso a tornare in una posizione neutra e si srotolò tenendo sempre ben tirati gli addominali finché anche l’ultimo centimetro di schiena non si fosse schiacciato a terra. «Perché me lo chiedi?»

«Perché è tutta la mattina che tu e Cassian vi scambiate occhiatine sensuali.»

Nesta la liquidò con uno sbuffo. «Niente affatto.»

Doveva fare uno sforzo enorme per non guardare dall’altra parte del quadrato, dove Cassian stava spiegando al gruppetto delle ultime sacerdotesse arrivate – due: Ilana e Lorelei – le tecniche di equilibrio e posizionamento. Nesta, in effetti, lo aveva sorpreso un paio di volte a fissarla, ma si era messa in testa di evitare di guardarlo negli occhi.

«Oh sì, invece» bisbigliò Gwyn a un volume così basso che nemmeno il finissimo udito Fae di Cassian lo poté captare. Nesta alzò gli occhi al cielo.

«Be’ se non vuoi parlare di questo» proseguì Emerie con lo stesso tono impercettibile «almeno raccontaci che cosa è successo ieri... perché è saltata la lezione e dove sei stata tutto il pomeriggio.»

«Mi è stato chiesto di mantenere il segreto» rispose Nesta. Le ferite ormai si erano rimarginate e non si vedevano più, semplificandole il compito.

«Secondo me c’entra il Forziere» insistette Gwyn. Ai suoi occhi grigio-verdi non sfuggiva nulla.

Nesta non disse nulla, la più eloquente delle risposte. Emerie, stando a quanto ne sapeva Gwyn, era informata anche lei almeno in parte e, infatti, sbuffò insofferente. Ma mantenne il volume bassissimo. «E quindi, insomma, non ci sei andata a letto?»

Nesta andò avanti con l’esercizio e portò il petto alle ginocchia. «Non ho detto questo.»

Emerie si lasciò scappare un mmh.

Le guance di Nesta si fecero rosse. Le altre due si scambiarono un’occhiata eloquente. Poi Gwyn tornò alla carica. «Ed è stato bello?»

Nesta sollevò di nuovo il petto verso le ginocchia e Cassian prese a berciare qualcosa dall’altra parte del circuito. «Emerie! Gwyn! Se faceste gli esercizi con la stessa scioltezza che ha la vostra lingua, a quest’ora avreste già finito.»

Le due si scambiarono un sorriso diabolico. «Scusa!» gridarono all’unisono e scattarono a eseguire l’allenamento.

Nesta s’immobilizzò nell’attimo in cui lo sguardo di Cassian incontrava il suo. L’aria tra loro si tese, i suoni e i rumori delle sacerdotesse in allenamento si spensero nel nulla, il cielo divenne una sbavatura azzurra, il vento una vaga carezza sulle guance...

«Anche tu, Archeron» le ordinò Cassian indicando il punto in cui Emerie e Gwyn erano andate a svolgere l’esercizio nell’evidente sforzo di non scoppiare a ridere. «Altri quindici.» Nesta scoccò un’occhiataccia rivolta a tutti e ricominciò. Ecco perché si era messa in testa di evitare lo sguardo di Cassian.

L’attenzione del maschio, intanto, era già scivolata altrove, ma a ogni ripetizione lei doveva reprimere il desiderio di cercarlo con gli occhi.

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